IL DEAMBULATORE
DEL FUTURO?
E’ stato già pensato e c’è di più:
l’idea è di una designer italiana!
A DeambulatoreSubito.com potevamo farci sfuggire l’occasione di un’intervista?
Michela Ciarpi è la giovane progettista che si è guadagnata il secondo premio al “Came Design Award”, il concorso per giovani talenti promosso da Came e diretto all’innovazione nell’abitare.
Quest’anno il concorso era intitolato “Guardian Angel” e, rivolto agli under 30 provenienti dalle facoltà di architettura e design, si proponeva di promuovere la progettazione di soluzioni tecnologiche innovative per la sicurezza e il comfort ricercate dall’abitare moderno.
L’idea di Michela è stata semplice e allo stesso tempo ambiziosa: riformulare il deambulatore, un elemento sempre più importante, soprattutto per gli anziani. Come sarà il deambulatore del futuro?
Michela Ciarpi, la designer del deambulatore per anziani Famulo
La progettista di cui oggi parliamo è Michela Ciarpi, una giovane ventiseienne originaria di Grosseto che, sin dalle superiori ha intrapreso la strada della progettazione creativa con il percorso di studi dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Indirizzo comunicazione grafica.
Oggi frequenta a Roma l’Isia (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) presso cui si è laureata al biennio specialistico “Design dei sistemi” con 110 e lode.
Modellazione 3D, metaprogettazione e interaction design sono i settori sui quali si è formata.
Cos’è il Came Design Award?
II promotore di questo concorso è Came, azienda trevigiana che in 118 Paesi nel mondo è leader del settore dell’automazione e di domotica e che si distingue nel mercato per la continua attenzione all’innovazione di sistemi avanzati di home & building automation che possano migliorare la qualità dell’abitare la casa e vivere la città.
E’ da quest’ottica di respiro internazionale e rivolta a pensare il nostro futuro, che ha preso le mosse il concorso.
Came desidera puntare sui giovani e fungere da Officina di talenti, realizzando le migliori soluzioni.
La Giuria e la motivazione del premio
Quella del Came Design Award è stata una giuria di alto livello composta da:
- Ambrogio Rossari, Presidente ADI Lombardia
- Gianni Arduini, Industrial designer
- Stefano Mirti, Architetto
- Marco Mora, Designer
- Gianni Michielan, Direttore Ricerca & Sviluppo Came
- Fiorenzo Scroccaro, Communication Manager Came
Ciò che di questo progetto ha convinto la giuria è stata la rielaborazione formale di un oggetto che spesso è visto e vissuto in modo sofferto. In aggiunta questo ausilio alla mobilità è rivisitato secondo una visione tecnologica e assistiva.
Famulo, progetto per un innovativo deambulatore per anziani
Il progetto è partito da un’attento studio del target e dall’analisi delle esigenze.
Il prodotto ideato è rivolto all’anziano le cui capacità motorie e sensoriali sono ridotte. In molti casi questi si può trovare in una condizione di solitudine e dipendenza da altri.
L’intenzione del progetto è stata quella di fare da ponte tra l’anziano e la tecnologia e di rendere quest’ultima accessibile grazie al design.
Cos’è Famulo?
Famulo è un robot intelligente per l’anziano con funzione deambulatrice. L’oggetto è utile per dare un sostegno alla persona nel camminare. Inoltre possiede numerose altre funzioni utili per educare l’anziano all’utilizzo degli aspetti più tecnologici. Tra questi, quelli maggiormente interessanti sono: la sicurezza, comunicare, ricordare e il divertirsi.
Naturalmente per rispondere a queste esigenze bisogna tener conto che una persona anziana molto probabilmente avrà problemi di vista, udito, tatto e sensibilità oltre che a provare una condizione di stress nell’utilizzare un elemento tecnologico.
A questo pensa Famulo (il nome di Famulo, dal latino “famiglia”, proviene dai famuli, protettori della casa nell’antichità).
Oltre a servire da deambulatore, Famulo è anche un computer portatile. L’utente può togliere dal supporto la testa di Famulo e portare con se’ la sezione tecnologica multifunzione che, tramite monitor, può intrattenere l’anziano, fornirgli utili informazioni su ciò che lo circonda, dare risposta alle sue esigenze, monitorare lo stato di salute, fare da collegamento (tramite una spilla indossata dall’utente e un’app per smartphone) con gli altri componenti della famiglia che stanno fuori casa.
Il software di Famulo potrà tramite la “Funzione casa” tenere sotto controllo i consumi e gli apparecchi elettronici in funzione, avvisare i parenti in caso di pericolo.
La “Funzione svago” presenta video, raccolte fotografiche e assiste l’anziano nella navigazione internet.
Infine la “Funzione medica” mette in collegamento il medico di famiglia con le analisi e funziona diario medico.
Il deambulatore del futuro sarà insomma sempre più tecnologico.
Intervista di DeambulatoreSubito.com alla designer Michela Ciarpi,
ideatrice del deambulatore del futuro Famulo
C’è stato, Michela, qualcosa che in particolare che ti ha fatto scattare l’idea di voler ridisegnare e ripensare uno dei più importanti aiuti per molti anziani quale è il deambulatore? Cos’è che ti ha fatto dire “Eureka”?
L’ idea di Famulo nasce dopo alcune osservazioni avute in seguito al regalo che ho fatto a mia nonna (uno smartphone). Questo mi ha permesso di notare con quale curiosità molte persone anziane si rivolgono alla tecnologia pur non conoscendola ed essendone spaventati.
Successivamente a questo pensiero si è creata la voglia di sperimentare alcune soluzioni per aiutare la persona anziana attraverso questo mezzo e, solo in seguito, Famulo si è trasformato in un robot/deambulatore. Questa trasformazione è avvenuta anch’essa dopo l’osservazione di una situazione particolare.
Una volta iniziato il progetto, che inizialmente voleva rispondere alla sola possibilità di aiutare l’anziano ad entrare in connessione con la tecnologia per poterla sfruttare a suo favore, ho avuto modo di conoscere una persona anziana molto interessante e ancora molto arguta che però era costretta a camminare appoggiandosi continuamente ad una bastone.
Ho pensato quindi alla difficoltà con la quale persone di una certa età compiono un azione spontanea come il camminare e per questo ho voluto comprendere e indirizzare la ricerca nello sviluppo di un oggetto che tramite la tecnologia aiutasse le persone anziane a vivere diversamente.
Da qui nasce Famulo un robot che aiuta l’anziano a camminare e gli permette di svolgere altre attività utilizzando la tecnologia.
Per sviluppare una nuova e articolata idea di deambulatore hai dovuto curare un’analisi attenta dei bisogni dell’anziano e della sua famiglia. Quale aspetto ti è sembrato maggiormente assente nelle
soluzioni attuali di deambulatore?
I deambulatori che vediamo sul mercato oggi sono oggetti privi di personalità, rappresentano soltanto un supporto medico per la persona che può trovare questo oggetto ostile.
Molte sono le caratteristiche che possiamo scegliere nell’acquisto di un dembulatore ma nessuna di queste aiuta a far percepire questo oggetto come un amico per chi lo utilizza.
La condizione dell’anziano che deve appoggiarsi ad un oggetto per poter camminare è una condizione particolare non solo dal punto di vista fisico quanto per quello mentale e psicologico.
E’ per questo che la forma ha avuto nella mia ricerca un valore importante: permettendo all’ anziano di non sentirsi rinchiuso in una categoria vicina a quella della persona malata e non autosufficiente Famulo trasforma l’ oggetto del bisogno in un oggetto di valore formale e concettuale.
Raccontaci il processo creativo che ti ha portato a formulare la soluzione di Famulo. Quali conoscenze apprese nel tuo percorso formativo ti sono state essenziali e soprattutto quanto tempo ti ha richiesto sviluppare l’idea e metterla su carta?
Come accennato Famulo nasce dall’idea di voler aiutare le persone più anziane nel conoscere la tecnologia e di potersene servire per alcune delle loro necessità.
Inizialmente ho svolto una lunga ricerca e un’ analisi sulle fasce di età dell’ anziano e le loro necessità, uno studio approfondito sui prodotti già presenti sul mercato fino ad arrivare alla soluzione di un modello che integrasse i punti da me scelti ed infine una lunga ricerca formale ed ergonomica.
Il mio percorso di studi mi ha permesso di avere le basi necessarie a sviluppare questo tipo di progetti, ma è stata la curiosità nel creare Famulo che mi ha spinto a superare i miei limiti.
Vorrei ringraziare in particolar modo il prof. Alessandro Spalletta mio relatore di tesi e docente universitario che mi ha spronato a credere nel progetto e a continuare a migliorarlo.
Appena si osserva il rendering del tuo progetto, quello con la nonnina e la tua creazione, pare di essere stati teletrasportati nel futuro. A volte sembrerebbe necessaria ancora molta strada all’industria e ai progettisti per maturare verso innovazioni creative. Quanto oggi ci troviamo distanti da questo mondo?
Il progettista è portato a pensare a soluzioni creative non esistenti già sul mercato e che portino beneficio a qualcuno o a qualcosa. Questo induce a creare sistemi mai visti che spesso possono essere o sembrare non ancora tangibili o adatti al nostro tempo. Questo è un rischio che il progettista deve correre e che deve saper sviluppare con intelligenza per non risultare inadeguato.
Penso che Famulo abbia corso questo rischio essendo un oggetto non ancora simile a nulla di già esistente, rimanendo però all’ interno del possibile. La forma dell’oggetto vuole ricordare un “personaggio” che abita la casa, questo per aiutare l’ anziano ad entrare in empatia con un’ oggetto che viene spesso visto in modo avverso.
Ho analizzato infatti alcuni elementi come i dettagli degli dembulatori già esistenti ed alcuni oggetti di uso quotidiano come per esempio il servomuto porta oggetti ed ho trasportato i dettagli che più mi sembravano idonei.
Penso che la strada verso l’ industria delle innovazioni creative sia adesso molto agevolata, conosciamo sempre di più le possibilità della tecnologia, i vari sensori, e le diverse tipologie di connessione che permettono di scambiare dati e di controllare a distanza. La cosa più difficile sarà per il progettista dare forma a tutto questo e permettere all’ occhio umano di trovare una bellezza familiare o stupefacente in qualcosa di molto funzionale ancora mai visto ai nostri occhi. Questa è infatti da sempre la sfida del design.
Il tuo progetto, assieme a quelli degli altri due vincitori del concorso, avrà l’opportunità di diventare un prototipo ed essere esposto durante la Milano Design Week 2017. Per chi, come nel tuo caso, ha voluto col proprio progetto guardare al futuro non c’è cosa più bella che poterlo vivere come presente.
Quali saranno i prossimi passi per la creazione del prototipo del deambulatore Famulo?
Il progetto di Famulo è ancora nello stato embrionale, ancora non conosco quali saranno i prossimi passi e le eventuali possibilità di questo progetto. Per portare avanti un ‘idea di questo tipo dovrei essere affiancata ad un team interessato a realizzarlo. Intanto sarà un’ ottima possibilità vederlo esposto alla Milano design week, vedere un prototipo in scala 1:1 sarebbe sicuramente già una grande soddisfazione.
Con il deambulatore Famulo al Came Design Award hai immaginato il futuro di tante persone.
Ci dici che cosa vedi nel tuo?
Nel mio futuro a breve termine mi piacerebbe fare un’ esperienza lavorativa in un paese estero, in modo da aumentare il mio bagaglio di conoscenze linguistiche e culturali. Ho alcune idee che sto valutando, ma sono comunque ancora in cerca di una situazione giusta per me.
Mi piacerebbe lavorare nella ricerca e nello sviluppo e studiare l’ interazioni tra l’ uomo e la macchina.
Penso che il mio vero cammino sia appena inziato, mi sono laureata a fine marzo e dopo un mese già lavoravo come packaging designer, adesso ho voglia di mettere in atto le mie conoscenze ma anche di imparare cose totalmente nuove in contesti freschi ed innovativi.
Mi sento pronta e non aspetto altro.
Cos’altro dire?
A Michela vanno le migliori congratulazioni di DeambulatoreSubito.com per il risultato raggiunto e per aver saputo sviluppare un progetto innovativo con una particolare attenzione e sensibilità verso gli anziani con problemi di mobilità.
Ci auguriamo che Michela, e i tanti giovani designer italiani, possano realizzare progetti rivoluzionari e quelle idee innovative capaci di migliorare la vita a tante persone!
Per saperne di più:
Sito web ufficiale del concorso Came Design Award
Sito web Came Italia
Designer Michela Ciarpi
E-mail: michela.ciarpi@gmail.com
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